Pont Canavese

di Carla Pessano

Dove i camperisti sono i benvenuti
Pont Canavese è una ridente cittadina (come avrebbero riportato antichi testi) che si sviluppa in un’area alluvionale creata dai torrenti Orco e Soana, all’altezza di 450 metri sul livello del mare, all’inizio della valle che porta a Ceresole Reale ed al versante piemontese del Gran Paradiso.
Se la presenza dell’uomo nella zona risale al tardo Paleolitico e i primi insediamenti stanziali sono neolitici (S. Maria e Boira Fusca lo testimoniano), se la toponomastica risale ai Celtoliguri e ai Romani, la conformazione del tessuto urbano è d’impronta medioevale; i Carolingi, in particolare i Marchesi di Ivrea con Arduino e la sua discendenza, hanno costruito la storia del paese e lasciato le testimonianze più importanti: l’antica Pieve di Santa Maria, sorta su un luogo di culto precristiano, le torri Ferranda e Tellaria che dominano l’abitato e i loro ricetti, il borgo cinquecentesco sviluppatosi attorno alla via porticata e la chiesa di San Francesco, la parrocchiale di San Costanzo, già cappella del Castrum Pontis. Quello che le carte turistiche non riportano è che per noi camperisti è un angolo di paradiso. Una graziosa area di sosta è posta sulla riva del Soana, di facilissimo accesso, con carico e scarico e corrente elettrica, ma soprattutto sempre ben arieggiata, il che consente una sosta confortevole anche nei periodi più caldi. L’area si trova all’inizio del paese e in pochissimi minuti si è in centro da dove si può partire per passeggiate facili e per tutti o più impegnative, dove si trovano molte vestigia dei tempi passati, musei e negozi, ma soprattutto la cordialità, la disponibilità e la gentilezza dei commercianti e della gente.
Durante tutto il tempo del raduno i camperisti sono stati “coccolati” dall’Amministrazione Comunale con il Sindaco ed i suoi Amministratori, dall’Asscom con il suo Presidente ed i negozianti, e dall’Ufficio Turistico con le sue sapienti Guide. Siamo stati accompagnati alla scoperta delle Torri, delle Chiese e dei Musei, ci hanno fatto gustare ottime specialità locali ed offerto serate danzanti.
Che possiamo fare ora noi? Dire a tutti che esiste un Paese così, dove i camperisti sono benvoluti e ben accolti, e tornarci alla ricerca di frescura in estate o tranquillità in ogni periodo dell’anno, oltre che in un prossimo raduno.