Chiuduno

CAMPER CLUB LA GRANDA ITALIA
SEZIONE LARIO VALTELLINA
IN  COLLABORAZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE GRUPPI TRIBALI E INDIGENI  DEL MONDO ORGANIZZANO UN RADUNO DAL 5 AL 7 GIUGNO . CHIUDUNO (BG).

All’interno della manifestazione del  festival, viene dedicata  un area appositamente attrezzata per la ricezione dei camper.
La dislocazione logistica dove si svolge il raduno è immersa in un area verde a ridosso dei vigneti  dove si produce il  Valcalepio.

Storia di Chiuduno e della sua Valle
Le origini del paese risalgono all'epoca della dominazione gallica, databili attorno al V secolo a.C. A tale periodo risale il nome del paese, originariamente Claudun, in cui appare il suffisso –dun, utilizzato dalle popolazioni celtiche per indicare un luogo sito in prossimità di colli o monti. La successiva colonizzazione romana modificò il nome in Claudunum, da cui deriva il toponimo attuale, e diede nuovi impulsi al borgo grazie alla presenza di una strada che collegava Bergamo con Brescia. Questa si trovava proprio alla base dei colli della Valcalepio, dove si sviluppò il paese.
I primi documenti in cui viene menzionato il nome del paese risalgono tuttavia all'anno 795, mentre nel 928 un atto riferisce di una cappelletta votiva dedicata a San Vito, di cui oggi non esiste più nulla.
In epoca medievale il paese ebbe notevole sviluppo, grazie alla presenza della strada di origine romana che, ricostruita un po' più a monte, collegava il capoluogo orobico con la vicina città di Brescia, intersecata da quella che proveniva dalla Franciacorta. Questa invidiabile posizione rese Chiuduno soggetto alle mire politiche di varie signorie, allorché venne decisa la costruzione di una fortezza per proteggere il paese. Costruita sul colle che sovrasta il paese, inizialmente di proprietà vescovile, venne acquisita nel XIV secolo dalla famiglia Suardi, e caratterizzò la storia di Chiuduno al punto che su di essa vennero create storie e leggende riguardanti la sua impenetrabilità.
In tempi più recenti, il paese passò alle cronache per avere fornito ben tre partecipanti alla spedizione dei mille, organizzata da Giuseppe Garibaldi nel 1860 per ottenere l'unità d'Italia. Di questi tre il più importante fu indubbiamente Giuseppe Tironi, passato alle cronache come il trombettiere ufficiale della spedizione stessa.
Nel XX secolo il paese si caratterizzò per una spiccata propensione sia verso il settore industriale, sviluppando industrie di bottoni, sia verso quello agricolo, grazie alle coltivazioni di viti che permettono la produzione di ottimo vino denominato Valcalepio, riconosciuto con l'etichetta D.O.C. In entrambi i campi i prodotti sono rinomati in tutto il mondo.

Immagini dal raduno di Chiuduno