Lo Spirito del Pianeta

"LO SPIRITO DEL PIANETA" – 13a edizione – Chiuduno (Bergamo) dal 24 maggio al 9 giugno 2013
di Silvia e Giulio
 
 “Lo Spirito del Pianeta”  è un Festival Internazionale dei popoli indigeni  e delle varie etnie  provenienti da tutto il mondo. Offre la possibilità di assistere a canti e balli di  popoli antichissimi, custodi di culture che stanno scomparendo: una manifestazione unica nel suo genere,  fatta di  momenti imperdibili ricchi di fascino e di conoscenza.
Questa festa dei popoli si è svolta  presso il polo fieristico di Chiuduno, una piccola e moderna località situata a circa 15 chilometri da Bergamo, con un minuscolo  borgo antico in cui fare una piacevole passeggiata.
Il festival è organizzato ogni anno dall'associazione «Sesto Sole», formata da un gruppo di  volontari che, oltre a reinvestire ogni anno i ricavi della manifestazione in opere  nei territori delle popolazioni a cui appartengono i gruppi che partecipano all’evento,   promuovono la fratellanza tra i  popoli, contribuendo a salvaguardare le diverse etnie con i propri usi e costumi.
Per tutto il periodo della manifestazione il Camper Club “La Granda” Italia, ha curato l’accoglienza dei camper presso il centro sportivo, dove erano a disposizione bagni e docce,  
Migliaia sono stati i visitatori che hanno assistito ogni giorno alle danze e ai canti tradizionali  proposti dai gruppi provenienti da ogni angolo del mondo, Tra gli ospiti :  Susane Seivane, tra i massimi esponenti della musica galiziana , il famoso fisarmonicista basco Kepa-Junkera,  i turchi Dervishi Rotanti, la cui danza è riconosciuta dall'Unesco come patrimonio dell'umanità, gli Indiani D'America,  tribù della Louisiana,  il gruppo della repubblica di Taymir (Siberia-Russia), i Tamburi del Caucaso dalla Russia, il gruppo dei Saor Patrol (Scozia) che con la loro musica ci hanno fatto assaporare l’aria della vera Scozia e tanti altri ancora. Indimenticabile anche la serata conclusiva che, per il gran finale,  ha visto sul palco  i gruppi ospiti di questa edizione con i loro canti e le loro danze tradizionali.
Musica, canti, danze… ma non solo….. . Laboratori dedicati ai bambini, conferenze tenute  dai gruppi partecipanti che hanno spiegato  i significati delle loro esibizioni. Erano presenti anche alcuni ristoranti di cucina etnica ( Etiope- Kebab- Vegetariano).
Inoltre, nel polo fieristico oltre 100 espositori di artigianato provenienti da tutto il mondo hanno esposto e venduto i propri prodotti. Qui,  ogni sera, dopo le esibizioni  proseguiva lo spettacolo : uno “spettacolo” nello “spettacolo”,  dove al suono dei vari  “djembe”, “e altri strumenti a percussione africani” i visitatori venivano coinvolti a suonare gli stessi strumenti  e a condividere le danze tradizionali dei popoli africani.
Oltre a tutto ciò, il 7 giugno è partita dal polo fieristico una lunga marcia non competitiva di 1.300 km che è arrivata in Spagna sino a Vitoria-Gasteiz nei Paesi Baschi. La marcia, denominata “Lo spirito del pianeta in cammino“,  ha visto i partecipanti portare con sé il bastone degli anziani saggi del pianeta e il messaggio di rispetto dei popoli indigeni e della Madre Terra.
Ringraziamo i nostri associati e tutti coloro che ci sono venuti a trovare, in particolare quelli che, dal Piemonte hanno percorso tanta strada, per ascoltare persone che ancora oggi vivono nelle loro tradizioni.
Il prossimo anno il Camper Club “La Granda” Italia ci sarà  ancora e vi aspetta  per condividere insieme  queste serate speciali a cui hanno partecipato un numero elevato di persone, più o meno giovani, famiglie con bambini e di razze diverse.
Arrivederci !!!!!!!!!!!!!!!!

Lo Spirito del Pianeta
Pensieri di Lorenzo e Leana

“Lo spirito del pianeta” è stato per noi una forte emozione di vita del nostro tempo, ma soprattutto abbiamo avuto modo di conoscere la realtà di quei popoli che attualmente combattono una lotta impari contro chi fa di tutto per cancellare le loro identità, le loro tradizioni , le loro lingue.
Quando è apparso il calendario dei raduni de “La Granda” il programma della manifestazione e che l’accoglienza dei camper che sarebbero venuti in visita sarebbe stata curata dal nostro gruppo, ci siamo favorevolmente interessati a recarci a Chiuduno per conoscere questo evento.
Questi popoli indigeni sono stati bravissimi  e  spettacolari per l’impegno profuso che a volte noi giudichiamo frettolosamente ma che visti da vicino ed in questo contesto dove non erano presenti barriere e si potevano avvicinare vivendo insieme, parlare con loro, sentire le loro storie, assistere al rispetto che queste genti hanno nel confronto del Fuoco, della Madre Terra e di tutte le cose che il nostro pianeta offre loro naturalmente e che hanno permesso la loro vita da millenni. E’ stato molto bello ed a volte molto triste e toccante conoscere  le loro esperienze.
Così è stato il nostro incontro con l’uomo della medicina dell’Amazzonia, che vive nella foresta a 20 Km da Manaus sul rio Solimoes, con la moglie e la sua famiglia. Raimundo ha 64 anni ma pare averne molti di più, tali sono le rughe del suo volto. Per noi è stato un vero ed emozionante piacere conversare nella sua lingua, da noi imparata nei tre anni vissuti in Brasile. Quale dolcezza nel sentirli parlare.
E’ come ascoltare una musica per l’accento dell’intonazione, ma soprattutto per i contenuti di parole di pace e di serenità che ci sono state donate. Ad un certo punto una signora presente, con l’aiuto dell’interprete esprime il pensiero che sarebbe felice di vivere in quella realtà, la risposta è stata che lui stesso sarebbe venuto ad accoglierci all’aeroporto per poi ospitarci nella sua casa al villaggio.
Emozionante è stata la serata dedicata ai popoli adoratori del fuoco, dove tutti hanno danzato,  pregato e cantato intorno a quella fonte di vita insostituibile. Per citarne alcuni: Pigmei, Indiani Cheyenne, Aztechi, Mongoli, ecc. tutti con il massimo rispetto per il tema, prima di lasciare la piccola collina dove si sono esibiti salutavano con canti e preghiere con le fiamme che si levavano dal fuoco acceso al centro della scena.
Spettacolare è stata la serata dedicata ai Dervisci Rotanti della Turchia. Le preghiere davanti al fuoco, la concentrazione dei ballerini, prima avvolti in un mantello nero poi roteanti, inarrestabili in quella danza proclamata patrimonio dell’umanità dove vengono travolti quasi da un delirio e da una trance spirituale ultra terrena.
Nel fine settimana uno degli avvenimenti più importanti e toccante è stata l’assemblea dei capi delle Nazioni  dei Popoli Indigeni dove ognuno di questi illustri personaggi, nel loro costume tribale, ha portato la testimonianza delle condizioni di vita attuali nella loro terra. Al microfono si sono susseguiti diversi interventi e con la voce rotta dal pianto hanno raccontato che sempre di più si cerca  di cancellarli dal pianeta. Stavamo ascoltando il capo indio dell’Equador amazzonico, quando improvvisamente la sua parola si arresta … stava piangendo ed il groppo gli impediva di proseguire.
Lunedì è stata la notte dei tamburi dove il suono di questi strumenti di comunicazione e di rito ha riempito la serata di Chiuduno.
Nonostante la calca di certi momenti, i colori diversi della pelle, nulla ha turbato la convivenza di tante etnie, età e persone differenti che hanno frequentato il sito. Evidentemente l’intento che si enuncia nella locandina di “…promuovere e favorire l'incontro, la conoscenza reciproca e la fratellanza dei popoli, contribuire a conoscere, valorizzare, salvaguardare le culture tribali e le varie etnie; sostenere popoli o gruppi tribali nella tutela e salvaguardia delle condizioni ambientali ed economiche, necessarie a preservare la loro sopravvivenza, il mantenimento e la valorizzazione delle proprie
tradizioni…” è stato raggiunto.
Ci siamo salutati con gli occhi lucidi, in quella stretta di mano c’era molta commozione sia da parte nostra che loro.

Lo spazio degli spettacoli all'aperto

Il pannello grafico dedicato alla manifestazione

Immagini della manifestazione